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Storia di Nanto

a cura di Arch. Bernardo Dominidiato

Socio e collaboratore della Pro Loco Nanto

CAPITOLO 10

NANTO SOTTO LA DOMINAZIONE DELLA SERENISSIMA REPUBBLICA DI VENEZIA  1407 – 1797.

 

 

Il 1º dicembre 1400 a Venezia venne eletto doge Michele Steno.

 

Nel 1403 in seguito a diversi episodi di pirateria genovese la flotta Veneziana comandata dal capitano generale da mar Carlo Zeno sbaraglia la flotta genovese a Modone nell'ultimo grande confronto tra le due potenze marittime.

 

Nel frattempo già nel 1402 la morte di Gian Galeazzo Visconti lasciò Milano priva di una guida forte e Firenze ne approfittò, assieme ai Carraresi, per espandersi ai danni del Ducato.

 

Quando i Padovani presero Verona e assediarono Vicenza, nel marzo 1404, la reggente milanese Caterina Visconti chiese aiuto al doge Steno, promettendo in cambio la cessione delle due città.

 

Il 24 aprile 1404 si ebbe così la dedizione di Vicenza a Venezia, seguita il 7 maggio da quella di Cologna Veneta. Venezia intimò a Francesco Novello da Carrara di porre fine alle devastazioni nei suoi nuovi territori.

 

Al rifiuto del Signore padovano venne dichiarata la guerra.

senza titolo10

Caterina Visconti, impossibilitata a difenderle, cedette alla Repubblica anche Belluno (18 maggio), Bassano (10 giugno) e Feltre (15 giugno), mentre i Carraresi si allearono con gli Estensi di Ferrara.

 

Agli inizi del 1405 i Veneziani strinsero d'assedio Padova, mentre a marzo gli Estensi furono costretti a cedere il Polesine e ad abbandonare il conflitto. Sempre nel 1405 Venezia è impegnata anche nei Balcani dove scoppia la guerra in Croazia con il Principato di Zeta (Prima Guerra di Scutari). Il 24 giugno vi fu la dedizione di Verona, seguita, infine, da Padova.

 

I membri della famiglia dei Carraresi, tradotti a Venezia, furono imprigionati e, dopo aver supplicato inutilmente il perdono, giustiziati.

scrittura pre romana nanto storia Nanto COLLI Berici Pieve Pro Loco Tartufo Scorzone

IN AZZURRO    I TERRITORI DELLA REPUBBLICA VENEZIANA IN ITALIA E DALMAZIA

 

in basso: Gonfalone del Veneto

scrittura pre romana nanto storia Nanto COLLI Berici Pieve Pro Loco Tartufo Scorzone
scrittura pre romana nanto storia Nanto COLLI Berici Pieve Pro Loco Tartufo Scorzone

Vittore Carpaccio Venezia nel 1496

 

Come Vicenza, anche Nanto è stato sotto il dominio della Repubblica di Venezia dal 1404 al 1797.

 

Questo periodo fu caratterizzato da una relativa stabilità politica e da una crescita economica, con lo sviluppo in particolare dell'agricoltura, con la produzione di vino e di olio d'oliva e dell'artigianato, in particolare con la lavorazione della Pietra Gialla di Nanto, di pregevole valore.

Entrambi questi settori che hanno conosciuto un lungo periodo di prosperità.

 

Il periodo veneziano ha lasciato, inoltre, un'impronta duratura sulla cultura di Nanto.

L'influenza veneziana è visibile nell'architettura di alcuni edifici storici e nelle tradizioni locali.

Nanto COLLI Berici Pieve Pro Loco Tartufo Scorzone

Villa Bon-fio, Rutilio, Barbaran, Grassi, a Nanto in Pietra Gialla.

Lo sviluppo della Villa si estende dal XII° al XV° secolo.

 

LE CONTRADE DI NANTO SOTTO VENEZIA

Vediamo ora la Toponomastica di Nanto e le sue Contrade ai tempi della Serenissima.

 

Nanto Capoluogo;

abbiamo visto l’origine del nome nei capitoli precedenti;

è il Capoluogo storico.

 

Bosco di Nanto;

Frazione posta all’estremo est del territorio e confinante con la Provincia di Padova, anticamente ricca di un bosco, da cui il toponimo;

probabilmente si trattava di un bosco di roverelle, pianta molto diffusa nel nostro territorio, per la presenza di una falda acquifera molto alta.

Negli anni l’uso del legname, forse anche per usi navali della Repubblica Veneziana, il Bosco è stato completamente distrutto.

 

 Ponte di Nanto

Località sorta nei pressi del Canale Sirone (nome antico del Bisatto) dove era sorto il Ponte che univa il territorio di Nanto con il Bosco, e che nel medioevo fu più volte distrutto nella lunga contesa tra Vicenza e Padova.

 

Castello Rubaro è la zona più alta del Capoluogo, posta sul lato della collina; esposto a sud-ovest e protetto dai venti di nord-est dalla collina stessa.

In questa contrada vi era l’antico Castello di Nanto, probabilmente una fortificazione romana o longobarda.

Vi si accede da Piazza Castello e comprende tutte le abitazioni poste ai lati di Via Castello.

 

Torretta

È la contrada sul Monte di Nanto, in vista della pianura; dopo una lunga salita dal capoluogo, si giunge ad un passo e qui è collocata la contrada Torretta.

Il nome deriva dalla presenza di una Torre di avvistamento Longobarda di cui esistono ancora i pochi resti in proprietà Campesato.

 

Fontana

Comprende tutte le abitazioni adiacenti alla Fontana di Nanto e del Lavatoio, tuttora presenti.

 

 

 

Degora

È la zona posta ai lati del torrente Degora, corso d’acqua di cui abbiamo parlato nei capitoli precedenti, dal quale probabilmente, secondo la dicitura celtica Nant (torrente), deriverebbe il nome del Paese.

 

Pissotto

Zona posta a mezza collina ad ovest del centro del capoluogo. Vi era una fonte, da cui il nome.

 

Crearo

Come la precedente; zona ricca di argilla o “terra Crea” secondo la dicitura Veneta.

 

Crosarola

Località del centro storico del capoluogo posta ad ovest; il nome deriva dalla presenza di una antichissima Croce in Pietra di Nanto (Crose), posta alla confluenza di due strade che dal centro si dirigevano ad ovest. La Croce originaria, logora e consunta, è stata sostituita con una nuova.

Attualmente la Croce antica è conservata presso la Ditta Grassi.

 

Madonnetta

Località all’inizio del Centro di Nanto.

 

Priare

Era il luogo dove c’erano le due cave di Pietra d Nanto; arriva fino all’estremo ovest dei confini comunali.

 

 

 

Trene

Località del monte, un po' più a valle della Torretta; in questa zona si trova una antichissima fontana che prende il nome dalla contrada stessa: la Fontana di Trene.

 

Vegre

Località di Bosco di Nanto; tale toponimo nome si trova in tanti altri comuni del vicentino;

Il termine "Vegro" nel dialetto Veneto è attribuito solitamente ai terreni aridi, sassosi e improduttivi, un tempo messi a coltura dall’uomo ma che, a causa della ridotta fertilità e della difficoltà di lavorazione, sono stati poi con il trascorrere degli anni per la maggior parte abbandonati. Terre Vegre rappresenta il riscatto di queste aree, parti integranti e importanti del nostro territorio e della nostra storia; infatti attualmente tutte le vegre di Bosco di Nanto sono coltivabili e coltivate.

 

NANTO E LA LEGA DI CAMBRAI CONTRO VENEZIA

Nanto COLLI Berici Pieve Pro Loco Tartufo Scorzone

Armigeri Lanzichenecchi della Lega di Cambrai

 

 

La Lega di Cambrai fu una coalizione militare contro la Repubblica di Venezia formata il 10 dicembre 1508 dalle maggiori potenze europee (Germania, Spagna e Francia) per mantenere un'egemonia su diversi territori della penisola italiana.

La Lega combatté le forze veneziane dal 1508 al 1511.

Nanto COLLI Berici Pieve Pro Loco Tartufo Scorzone

La lega di Cambrai: la Coalizione (in rosso) contro Venezia (in verde)

 

 

La stessa Chiesa partecipò contro Venezia, ritenendo la Serenissima una minaccia per lo Stato Pontificio, ma alla fine lo stesso Papa Giulio II ritenne la Francia un pericolo ben maggiore di Venezia, per cui nel 1511 cessarono definitivamente le ostilità, grazie anche alle vittorie veneziane riportate dal condottiero veneziano Bartolomea D’Alviano

Nanto COLLI Berici Pieve Pro Loco Tartufo Scorzone

Assedio da parte dei Lanzichenecchi

 

Nanto e i territori contermini furono enormemente interessati da questo conflitto, con saccheggi e devastazioni e atrocità, la più vicina a Nanto si perpetrò nel Covolo di Mossano con l’uccisione di centinaia di abitanti, da parte dei Lanzichenecchi di Massimiliano d’Asburgo.

 

A Nanto nel 1509 al culmine del conflitto, si rifugiarono parecchi abitanti della zona presso il Covolo di Trene, facente parte del sistema di grotte di cui abbiamo accennato nei capitoli della Preistoria

Nanto COLLI Berici Pieve Pro Loco Tartufo Scorzone

Covolo di Trene

 

Vi furono anche molti cittadini padovani che trovarono ivi riparo dai saccheggi e dalle atrocità; uno di questi, un certo Antonio Balza da Padova.

Di lui rimane una testimonianza nel Covolo di Trene con la scritta:

“A d 27 otobre 1509 fo fato qeta opera da Balza Antonio Padova”

 

Di questo parleremo nel prossimo Capitolo….

 

 

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