© 2024 Pro Loco Nanto (APS - Unpli)
ASSOCIAZIONE ISCRITTA AL RUNTS
Piazza Del Simposio n.3, 36024 - Nanto (VI)
P.IVA 00871170247
CODICE FATTURAZIONE KRRH6B9
a cura di Arch. Bernardo Dominidiato
Socio e collaboratore della Pro Loco Nanto
capitolo completo (parte 1,2 e 3)
PROSPETTI OVEST E SUD PORTALE LATERALE DEL ‘400 (1492)
Nell’accingermi a trattare il Capitolo relativo all’Antica Parrocchiale di Nanto mi sono accorto della vastità degli argomenti che devono essere analizzati.
I
nfatti come si può notare dalle foto sopra, ci troviamo di fronte ad una realtà sviluppata in varie epoche, con caratteristiche peculiari molto diverse le une dalle altre, costituendo una stratificazione di elementi di difficile lettura, specie per i non addetti ai lavori.
Pertanto, visto che nelle nostre intenzioni c’è la volontà di un lavoro di divulgazione in grado di raggiungere il più alto numero di cittadini, ho ritenuto opportuno dividere il presente Capitolo 7° in 3 parti:
1 L’analisi della Chiesa come opera architettonica a sé stante.
2 L’analisi delle opere scultoree e pittoriche che si sono sovrapposte nel corso del Rinascimento.
3 Un accenno al Restauro degli anni 2000 che ha portato la Chiesa alla situazione di fruibilità e godibilità attuale.
PARTE 1
RELATIVAMENTE ALLA CHIESA NOTIZIE CERTE SULL’ANNO DI COSTRUZIONE NON CI SONO.
Alcuni Autori la fanno risalire all’anno mille e forse anche prima, le date più certe vanno dal XII e XIII secolo, cioè 1100 e 1200.
Il primo documento ufficiale che riguarda l’Antica Parrocchiale risale all’anno 1281.
E’ un elenco dei beni del Monastero Ognissanti che li identificava parte anche ”apud Ecclesiam Sancte Mariae..” cioè presso la CHIESA di Santa Maria Annunziata, che quindi esisteva già da tempo e costituiva un sicuro e conosciuto punto di riferimento “catastale”.
Inoltre un altro documento del 1292 assegnava ai nobili Conti di Vicenza dei beni situati “in ora Sancte Marie”.
Il Mantese, studioso rigoroso, afferma che la Chiesa doveva essere anteriore all’anno 1000 perché un documento, del 1026, ricorda Nanto come Comunità relativa al privilegio di Corrado II il Salico ( Re d’Italia dal 1026 al 1039).
Si presuppone quindi che già a quell’epoca, legata alla Comunità, quasi certamente ci fosse anche la Chiesa e, di conseguenza, che la sua costruzione fosse relativa all’anno 1.000 se non prima.
SANTA MARIA ANNUNZIATA DIVENTA SANTUARIO MARIANO
Il Culto Mariano nella Chiesa di Nanto ha origini antiche.
Di questo si hanno notizie di una confraternita detta “fratalia Sancte Marie de Nanto” cioè di una “Fratellanza” dedicata al Culto della Madonna.
Tale culto ebbe una grande diffusione soprattutto nei secoli 400 e 500.
Proprio in questo periodo furono costruiti degli altari dedicati alla Madonna Miracolosa in virtù dei miracoli avvenuti grazie al Suo culto, e facendo le giuste considerazioni e tenuto conto del valore dei manufatti, si presuppone che vi siano stati lasciti considerevoli tali da permettere la realizzazione di opere architettoniche e pittoriche di notevole valore. (di queste parleremo nella seconda parte)
Sugli altari venivano posti gli “Ex Voto”.
La devozione si protrasse per tutto il 500.
Infatti nel 1583 il Vescovo, in una sua visita alla Chiesa sosterà proprio davanti all’Altare Maggiore, dedicato alla Madonna, perché tale altare era meta di numerosi pellegrinaggi da tutti i territori circonvicini del Basso Vicentino, ed era ricco di moltissimi “Ex Voto”.
Di tutto ciò, a parte gli altari, oggi presenti nella Nuova Parrocchiale di Santa Maria Annunziata di Nanto, eretta nel 1897, fatti trasportare dal Parroco don Pietro Guarda, dall’Antica Parrocchiale alla quella nuova, non esiste più niente.
La Statua della Madonna col Bambino oggetto di Venerazione e Culto
Questa statua si trovava la centro dell’Altare Maggiore costruito nel 1509 dall’Architetto Antonio Antico, come si può ben leggere nella basi delle colonne raffigurate nelle foto sottostanti.
“ANTONIUS ANTICUS ARCHITETUS ME REXIT”
“Antonio Antico Architetto mi eresse”
Attualmente è collocata in un altare laterale, il secondo sulla sinistra entrando dalla porta principale della Nuova Parrocchiale, sempre dedicata a Santa Maria Annunziata.
Tralasciamo per ora l’analisi delle opere relative al ‘400 perché queste verranno trattate nella seconda parte di questo capitolo.
Torniamo pertanto alla Chiesa come costruzione architettonica.
La Pianta è semplice e rettangolare, di dimensioni comunque notevoli per quell’epoca;
infatti se la confrontiamo anche con altre Vere Pievi o costruzioni religiose coeve, notiamo subito che L’Antica Parrocchiale di Nanto si può dire “Grande”.
PIANTA DELL’ANTICA CHIESA DI NANTO
Per gentile concessione del Collega e carissimo amico Architetto Ilario Faresin che ha curato e diretto in modo eccellente il Restauro della Chiesa, ho potuto usare le Tavole del Progetto di Restauro per la documentazione necessaria a questo Capitolo.
Tornando alla Pianta possiamo notare, procedendo da sinistra, il Corpo Principale della Chiesa riservato ai Fedeli, seguito dal Presbiterio e poi dalla zona Absidale esposta ad Est come era usanza, poiché il sole nascente ad est rappresenta la Figura di Gesù Cristo. La Chiesa era di conseguenza orientata nella direzione Est-Ovest.
Annesso al corpo della Chiesa, nella parte sud del Presbiterio, si notano le possenti mura del Campanile, di epoca sicuramente gotica, cioè attorno all’anno 1300, come si può vedere nelle arcate ad ogiva della zona campanaria nella foto dei prospetti Ovest e Sud all’inizio di questa prima parte.
La Chiesa è di epoca decisamente Romanica nel suo impianto (anni 1000-1200), pur con notevoli inserimenti di elementi gotici (anno 1300); ciò è sicuramente dovuto al fatto che le costruzioni religiose non erano costruite e terminate in un breve lasso di tempo, ma per motivi quasi certamente economici, richiedevano molti anni per la loro realizzazione; di conseguenza nel tempo acquisivano gli elementi architettonici usati nelle varie epoche di costruzione.
La pianta, dicevamo, è rettangolare semplice ben proporzionata.
Rispetto alle costruzioni romaniche più complesse è ad un’unica navata, mancando colonne o pilastrature caratteristiche delle chiese maggiori fin anche alle Cattedrali.
Il Presbiterio è sopraelevato rispetto alla navata principale, mentre l’Abside, essendo di epoca quattrocentesca, con modifiche anche del ‘600, è di forma quadrata;
non ci è dato sapere se l’Abside originale, come era usanza nella costruzioni romaniche fosse semicircolare
(infatti dal greco antico: ἁψίς, hapsís, «arco») è una struttura architettonica a pianta semicircolare coperta da una volta, detta conca o catino absidale, che ha generalmente la forma di una semi cupola (quarto di sfera).
foto spra: PROSPETTO ABSIDALE EST E PROSPETTO NORD
PARTE 2
L’analisi delle opere scultoree e pittoriche che si sono sovrapposte nel corso del Rinascimento.
In questa parte del capitolo 7° analizzeremo le opere sia scultoree e pittoriche della Chiesa.
Per la parte plastica scultorea poco è rimasto poiché con la costruzione della nuova Chiesa di Nanto nel 1897, altari e statue del ‘400 sono stati asportati e collocati in essa.
Una ricostruzione di come era l’antica parrocchiale di Nanto, in questa sede, sarebbe fuori luogo e contraria al principio di divulgazione aperta ad un pubblico il più vasto possibile. Ci limiteremo ad un elenco delle opere che erano collocate nella Chiesa Antica e che ora sono nella Nuova a Nanto.
Qui possiamo notare il nuovo Presbiterio a pianta quadrata.
Si nota la costruzione dell’Altare principale e quello che rimane degli affreschi.
Come fosse organizzato lo spazio all’interno dell’arco e di tutto il Portale con Timpano non ci è dato di sapere.
Altare trasportato nella nuova parrocchiale e ricomposto.
Naturalmente si vede che la statua di sinistra è stata posta su di un basamento perché la testa si trovasse alla stessa altezza delle altre due.
Sicuramente la ricomposizione è stata fatta in modo arbitrario con elementi provenienti dalla vecchia Chiesa.
Altare laterale a sinistra del Presbiterio.
Tutta la parte interna sia della lunetta che dello spazio compreso tra le colonne e la trabeazione non c’è più.
All’interno è stata collocata la Lapide Romana, rinvenuta nell’anno 2.000, in occasione sia della stesura del Libro della Storia di Nanto sia del Restauro della Vecchia Parrocchiale.
Anche qui ci troviamo difronte ad una “predazione” di tutto quello che poteva servire per abbellire la nuova costruzione.
Penso che ai nostri giorni tutto ciò sarebbe stato impossibile e che di conseguenza avremmo avuto la possibilità di ammirare la Vecchia Chiesa di Nanto in tutto il suo splendore, quandanche ci fossero opere di epoche diverse sovrapposte.
OPERE PITTORICHE AFFRESCHI
Esaminiamo ora le opere pittoriche, praticamente gli affreschi che fortunatamente sono rimasti in sede.
Purtroppo le incurie del tempo e le varie vicissitudini hanno rovinato molto queste opere.
Rimangono infatti pochi frammenti e recuperati con estrema difficoltà;
ciononostante, e specialmente con una visita i loco, è possibile farci un’idea di quanto belli fossero gli affreschi, di epoca quattrocentesca, presenti.
Qui ci limiteremo a riportare quelli più significativi.
Lunetta posta sul lato sinistro del Presbiterio raffigurante l’Ultima Cena
La fattura è pregevole;
infatti basterebbe avere un po’ di conoscenza della pittura quattrocentesca veneto-lombarda per capire che l’Autore proveniva da una Scuola di buon livello.
Si fa l’ipotesi di una derivazione dalla scuola del lombardo Michelino da Besozzo che nei primi del ‘400 aveva lavorato nel Veneto.
Comunque, se un elemento importante per giudicare una buona pittura è la correttezza dell’anatomia delle persone, possiamo dire di trovarci di fronte ad un affresco di pregio,
come possiamo vedere qui sopra, analizzando i volti degli Apostoli in questo particolare.
L’affresco di San Simonino
Sulla parete sinistra della Chiesa, per chi entra dall’ingresso principale posto sulla facciata ovest, si trova questo affresco rappresentante San Simonino.
La fattura non è delle migliori, infatti basta confrontarla con gli affreschi precedenti.
La storia di Simonino merita una piccola riflessione; infatti dal 1965 non è più venerato come beato poiché la Chiesa Cattolica, alla luce di ricerche approfondite, ha definitivamente abbandonato il culto di questo fanciullo morto all’età di circa tre anni a Trento.
Ma chi era Simonino?
Simonino di Trento, tradizionalmente san Simonino (Trento, 1472 – Trento, marzo 1475)
fu un fanciullo trovato morto durante la Pasqua del 1475, venerato come beato dalla Chiesa cattolica sino al 28 ottobre 1965.
Della sua morte furono accusati gli Ebrei di Trento, in quanto si riteneva che questi avessero sacrificati il fanciullo per un “omicidio rituale”.
La persecuzione contro gli Ebrei fu cruenta e quindici di loro, dopo torture, furono messi a morte nonostante il parere contrario del legato pontificio.
Contro lo stesso volere del Papa e grazie alle insistenti predicazioni di un Frate francescano il culto di questo “martire” si diffuse enormemente in tutto il nord d’Italia.
Fortunatamente, nello spirito del Concilio Vaticano secondo, nel 1965 vi fu una revisione totale per cui il culto e i riti, specie nella città di Trento furono definitivamente aboliti con la, purtroppo tardiva, riabilitazione della Comunità Ebraica.
Comunque anche a Nanto Simonino fu venerato, come si può dedurre da questo affresco.
Concludendo invito tutti coloro che ne fossero interessati a visitare “in Loco” la Chiesa Vecchia per gli affreschi e la nuova Chiesa di Nanto per gli Altari e le sculture.
PARTE 3
Il Restauro degli anni 2.000
Verso l’anno 2.000, l’allora Amministrazione Comunale, di cui facevo parte come Assessore alla Cultura, con i Sindaco Luca Cavinato, decise di dare il via all’importante opera di restauro della Vecchia Parrocchiale.
E’ doveroso ricordare che la Chiesa si trovava nel territorio del Comune di Castegnero, per variazione dei confini territoriali avvenuti nel tempo, per cui fu necessaria una collaborazione col Comune limitrofo e con la costituzione di tutta una operazione legale che riconoscesse a Nanto il diritto di operare un bene di Nanto, ma posto in altro Comune.
Fortunatamente, e grazie alla lungimiranza delle due Amministrazioni, furono trovati gli accordi necessari per il superamento degli inghippi burocratici.
L’Ufficio Tecnico Comunale di Nanto, con a capo l’Arch. Katia Zoncato, indisse un concorso per il Progetto di Restauro che fu poi vinto dall’Architetto Ilario Faresin di Vicenza.
Il Progetto di Restauro e le successive opere di recupero del fabbricato sono stati condotti nel migliore dei modi, così che l’Opera è stata restituita alla Comunità Nantese e non solo, in tutto il suo splendore.
In questa sede non ci dilungheremo in lunghe e noiose disquisizioni tecniche.
Basti sapere che il restauro è partito dalle fondazioni che sono state completamente “rifatte” con la tecnica del “Cuci Scuci”, cioè sostituendo parti delle vecchie fondazioni per tranci, per poi proseguire in questo modo alla sostituzione dell’intero blocco.
Riportiamo alcune Tavole Progettuali, gentilmente concesse dallo Studio dell’Arch. Ilario Faresin, dalle quali possiamo renderci conto dell’accuratezza dell’Opera e della professionalità dell’intervento architettonico.
Le pareti, specie nell’uso degli intonaci e delle tinteggiature, sono state trattate nel modo migliore possibile, rispettando i dettami della Sovrintendenza;
La pavimentazione rifatta ha messo in evidenza che sotto il vecchio pavimento della Chiesa vi è un luogo di sepoltura, come spesso avveniva nel medioevo.
Tutto il tetto è stato rifatto, dalla rimozione della copertura esistente, che qui sotto possiamo vedere, fino al completo rifacimento della struttura portante.
Il vecchio manto di copertura
che qui sotto possiamo notare nella sua situazione originale.
La struttura del Tetto prima del Restauro
L’Interno della Chiesa dopo il Restauro
Come si può notare si tratta di uno spazio molto ampio, dotato di ogni comfort, con la possibilità di intrattenimento di un pubblico numeroso.
Per la pavimentazione l’Architetto Ilario Faresin ha usato in modo sapiente formelle in Pietra dei Berici nelle loro tre colorazioni principali: Beige chiaro, Giallo San Gottardo (che ricorda il colore della famosa Pietra di Nanto) e il Grigio, che purtroppo pochi conoscono.
Alle pareti sono stati recuperati e mantenuti il più possibile tutti gli affreschi, o parti di essi; comunque in quantità e qualità sufficienti per capire che “Gioiello Architettonico Pittorico e Plastico” poteva essere diventata la Chiesa Vecchia dopo il ‘400.
NOTA: Tutte le immagini presenti sul seguente articolo sono state prelevate dal motore di ricerca Google e sono state aggiunge per puro scopo informativo. Vi preghiamo di contattarci a privacy@proloconanto.it se reputate che alcune immagini non possano essere usate. In tal caso provvederemo immediatamente alla rimozione.